Ago 04, 2021

Tutto quello che c’è da sapere su incentivi, detrazioni e modalità di pagamento.

Per garantire una maggiore sicurezza e agevolare l’adozione di misure finalizzate a prevenire furti, intrusioni e aggressioni, la Legge di Bilancio 2021 ha riconfermato e prorogato la possibilità di usufruire del Bonus Sicurezza (anche noto come Bonus antifurto, videosorveglianza e allarme).

In questo modo è possibile ammortizzare le spese relative all’acquisto e all’installazione di tutti i sistemi volti ad aumentare le condizioni di sicurezza dell’abitazione e dei suoi occupanti.

Ma come funziona la detrazione? Quali sono i requisiti per poterne beneficiare? A chi è rivolta e per quali sistemi di sicurezza è prevista?

Vediamo nello specifico alcune informazioni che è bene conoscere per poter sfruttare al meglio questa importante opportunità.

Bonus sicurezza: cos’è e come funziona

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione del 50% del costo sostenuto per l’acquisto, installazione e progettazione di interventi atti ad incrementare il livello di sicurezza. Il tetto massimo della detrazione è fissato a €96.000 di importo totale. Si può quindi detrarre fino ad un massimo di €48.000 (ovvero il 50% di 96.000).

È anche possibile avvalersi di un’altra tipologia di agevolazione: per l’acquisto di impianti e dispositivi antifurto e di videosorveglianza è prevista l’Iva agevolata al 10%. Questa aliquota viene applicata sulla differenza tra il costo totale e il costo dei componenti.

Ad esempio, se il costo di un sistema antifurto è di € 4.500 e il costo di tutti i beni significativi (sirene d’allarme, sensori, centrale, videocamere, ecc.) è di € 2.000, sarà possibile usufruire dell’Iva agevolata al 10% solo sulla differenza tra l’intera spesa sostenuta e il costo dei beni significativi. Quindi, poiché 4.500-2.000 è uguale a 2.500, l’iva agevolata sarà applicata solo su € 2.500.

Campi di applicazione

Le spese che concorrono all’assegnazione del bonus riguardano “interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terzi“.

Ecco un elenco esemplificativo ma non esaustivo degli interventi che rientrano nell’agevolazione:

  • impianti antifurto;

  • sistemi di allarme;

  • impianti antintrusione;

  • sistemi di videosorveglianza professionale a circuito chiuso (TVCC);

  • installazione di porte blindate;

  • sistema nebbiogeno;

  • impianto rilevazione incendi e impianti evacuazioni e controllo fumi;

  • controllo degli accessi ma anche dispositivi per la protezione da allagamenti e fughe di gas.

Chi può usufruirne?

L’agevolazione spetta a tutti i contribuenti privati assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (quindi al pagamento IRPEF) residenti e non residenti in Italia e ai contribuenti titolari di impresa con Partita IVA proprietari dell’immobile oggetto della detrazione.

In particolare, il bonus sicurezza è riservato alle seguenti categorie:

  • proprietario dell’immobile;

  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione);

  • locatari o comodatari;

  • familiari conviventi del possessore dell’immobile ristrutturato purché documentino le spese sostenute per la ristrutturazione edilizia/sicurezza;

  • imprenditori individuali, società semplici o società in nome collettivo.

Il soggetto beneficiario deve anche essere in regola con il pagamento di IMU e Tasi.

Come usufruire del Bonus Sicurezza 2021

Per poter usufruire del Bonus e portare in detrazione le spese sostenute per gli impianti di sicurezza è necessario che il pagamento avvenga in maniera tracciata e documentata.

L’acquisto deve essere effettuato tramite Bonifico Bancario parlante in cui dovranno essere specificate una serie di informazioni, tra cui: codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e che usufruirà della detrazione; codice fiscale o numero di partita IVA dell’impresa che ha effettuato il lavoro; causale del versamento, comprensiva di numero e data della fattura con esplicito riferimento alla norma (articolo 16 del d.p.r.). In genere in banca è possibile reperire dei moduli pre-stampati appositamente destinati a tali tipologie di operazioni. Inoltre il bonifico dovrà essere effettuato dalla stessa persona che richiede la detrazione.

Nella dichiarazione dei redditi occorrerà indicare i dati catastali identificativi dell’immobile ed esibire tutti i documenti relativi ai lavori, che vanno dunque conservati accuratamente. ​

L’importo da detrarre verrà suddiviso in 10 rate annuali di pari importo fino ad un tetto massimo di € 96.000.

Ecco un esempio che consente di chiarire ulteriormente cosa accade nella pratica: supponiamo che venga acquistato un sistema di allarme per una spesa complessiva pari a € 4.000. La detrazione fiscale ammessa sarà del 50%, cioè pari a € 2.000. A partire dalla dichiarazione dei redditi, che verrà compilata nel 2022, la quota detraibile sarà di € 200 per 10 anni consecutivi.

Le spese sono cumulabili nel corso dell’anno solare, per cui la detrazione riguarderà tutti gli interventi effettuati tra il 1 Gennaio e il 31 Dicembre 2021.

Un’occasione imperdibile

Grazie al Bonus Sicurezza e alle agevolazioni fiscali è possibile mettere in sicurezza il proprio immobile e proteggersi da eventuali rischi, pericoli, furti e intrusioni, ammortizzando i costi e dimezzando le spese.

È un’occasione imperdibile che può essere sfruttata per veicolare la propria scelta verso prodotti di qualità, efficaci e funzionali che garantiscano un alto livello di sicurezza.

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